sintesi-cammino-sinodale-2022
Sintesi del Cammino Sinodale
Introduzione
La Comunità parrocchiale di Pontassieve si inserisce nel Cammino Sinodale delle Chiese in Italia, dopo aver fatto esperienza, come altre parrocchie della nostra diocesi, di un cammino simile, iniziato nel 2017 ed interrotto dalla pandemia nei primi mesi del 2020. Si può dire, quindi, che la Comunità di Pontassieve ha ripreso la strada già avviata, aggiornandola alle nuove indicazioni e recuperando l’atteggiamento di fiducia nello Spirito Santo, che è fondamentale per questo nuovo cammino come lo è già stato per il nostro precedente.
In questa prima fase detta “narrativa”, sono state coinvolte, nella nostra Comunità, varie realtà parrocchiali (Consiglio pastorale, catechisti, Azione Cattolica, Cammino Neocatecumenale), ma anche i genitori dei bambini del catechismo, che da alcuni anni nella nostra parrocchia sono stati resi protagonisti nell’educazione alla fede dei figli. Si sono tenuti anche più incontri molto partecipati in cui i giovani di varia provenienza (scout, comunità neocatecumenali, vincenziani) o semplici parrocchiani si sono interrogati sui temi proposti dal Cammino Sinodale. Tutti gli incontri citati si sono svolti con le modalità indicate e che noi già conoscevamo: piccoli gruppi, preghiera iniziale, narrazione di ognuno, riflessioni e proposte.
Non sono stati affrontati tutti e dieci punti del foglio di lavoro, ma solo alcuni, quelli ritenuti più significativi e quasi comprensivi degli altri: Compagni di viaggio, ascoltare, prendere la parola, corresponsabili nella missione. Per ognuno di questi punti presentiamo una sintesi il più possibile fedele di ciò che è emerso.
COMPAGNI DI VIAGGIO NUCLEO 1
Recuperare e sviluppare il senso di comunità; questo è più che mai urgente dopo due anni di pandemia, in un tempo storico come l’attuale dove paure, cambiamenti, nuove sfide, si susseguono a ritmi che rischiano di travolgerci o di isolarci. Creare percorsi, eventi, “occasioni” che favoriscano “l’incontro”, e quindi la relazione: preghiera, momenti o giornate di convivialità, di riflessione, di formazione. Favorire, aprirsi a percorsi di confronto, per tentare di coordinare le attività di ciascuna realtà all’interno della Parrocchia: ciascun carisma deve essere a servizio della Comunità perché il Vangelo diventi vita.
Ci vuole attenzione e disponibilità verso coppie irregolari, verso i giovani a partire degli adolescenti del dopo cresima. La chiesa deve interrogarsi quindi sulla sua capacità di rispondere ai cambiamenti che si verificano nel contesto sociale in cui vive.
ASCOLTARE NUCLEO 2
Si riconosce da parte di tutti la difficoltà di ascoltarsi sia a livello individuale che come comunità. I ritmi della vita di oggi e l’individualismo imperante non favoriscono l’ascolto. Da parte di molti simanifesta l’esigenza di favorire questo atteggiamento, mettendo da parte i pregiudizi di vario genere che creano barriere e impediscono l’ascolto. La mancanza di comunicazione vanifica le ricchezze presenti all’interno della parrocchia. Si sottolinea la necessità di un atteggiamento di ascolto senza la presunzione di avere le risposte giuste, con lo scopo di creare relazioni ed interrogarci su quali siano i bisogni veri della nostra comunità.
Attraverso il sacramento della confessione alcune persone si sono sentite ascoltate ed hanno sperimentato che sentirsi amati e perdonati è una grazia. La Chiesa è vista come una realtà distante e talvolta l’esperienza spirituale personale non trova corrispondenza nella comunità parrocchiale per mancanza di tempo o di accoglienza da parte della Chiesa.
Il progetto culturale che si sta realizzando nella nostra parrocchia può diventare un mezzo per favorire l’ascolto e il dialogo. E ’pressante la richiesta da parte di tutti e in particolare dei giovani della necessità di stare insieme moltiplicando momenti, occasioni e luoghi di incontro. I giovani trovano difficoltà a parlare liberamente con gli adulti della parrocchia perché temono i loro giudizi o pregiudizi sugli argomenti che più li interessano e li coinvolgono.
PRENDERE LA PAROLA NUCLEO 3
Bisogna aumentare il dialogo nella comunità parrocchiale, ponendo attenzione soprattutto ai “senza parola” cioè alle persone più fragili, a quelle che non appartengono a nessun gruppo parrocchiale, ai poveri, a coloro che non frequentano o frequentano saltuariamente.
Si riconosce la positività del precedente cammino sinodale nel favorire il dialogo tra le varie realtà parrocchiali e si richiama la centralità del parroco per favorire questo percorso. Occorrono nuovi strumenti per l’evangelizzazione, un’apertura al cambiamento guidata dallo Spirito.
CORRESPONSABILI NELLA MISSIONE NUCLEO 5
Da una parte si sottolinea la difficoltà della Chiesa nel testimoniare la presenza di Dio anche nei momenti più difficili delle persone, quali la malattia e la morte, dall’altra si manifesta in molti la fiducia nell’azione dello Spirito Santo, quando la parrocchia non diventa una struttura autoreferenziale, ma un luogo di preghiera, di incontro e di apertura anche ai lontani. Tante persone oggi rimangono ai margini, in particolare gli anziani sempre più isolati e abbandonati, le coppie disgregate, i giovani privi di punto di riferimento. E’ necessario trovare iniziative che mettano insieme senza pregiudizi quello che abbiamo, confidando che questo poco nelle mani di Dio possa colmare i nostri limiti umani.