lettera-domenica-21-Ago-2022
SOTTO LO SGUARDO DI DIO
Di solito non abbiamo tempo di pensarci – e soprattutto non ne abbiamo voglia -, ma è pur vero che la vita umana ha degli aspetti molto misteriosi. Volere o no è impossibile sbarazzarsi una volta per tutte di certe domande che ci toccano molto da vicino, ma a cui, al tempo stesso, è impossibile dare risposte sicure e documentate. Per esempio: chissà come stanno davvero le cose dopo la morte? Chissà come sarà veramente questa faccenda del paradiso, del purgatorio e dell’inferno? Chissà che cosa sarà di noi quando saremo morti?
Qualcuno dice che sono domande inutili e insensate perché dopo la morte “non c’è niente”. Ma questo significa dare già una risposta alle domande di cui sopra; ed è una risposta che è tutta da dimostrare. Probabilmente sarebbe più onesto riconoscere che non sappiamo come siano le cose dell’«aldilà»; e sarebbe più prudente lasciare aperte altre ipotesi…
Certo: se ci dichiariamo cristiani, questo implica che noi siamo convinti che c’è una “vita” oltre la morte e che la «qualità» e il «modo» di questa vita dipende essenzialmente dal nostro rapporto con Dio. Ma al di là di questo, non ne sappiamo molto di più.
La fede che professiamo, i sacramenti che abbiamo ricevuto, le liturgie che celebriamo, le conoscenze che abbiamo in fatto di dottrina cristiana non costituiscono garanzia di salvezza per nessuno, ma accrescono la nostra responsabilità davanti a Dio.
I cosiddetti “doveri religiosi” o le cosiddette “opere pie” non possono in alcun caso sostituire per i credenti l’impegno per la giustizia e la carità. Tanto meno possono mascherare, per nessuno, “l’iniquità” dell’ingiustizia, della disonestà o della violenza, negli affari e nelle faccende della vita privata e pubblica.
Ma se si cerca Dio con cuore sincero per le strade dell’onestà, del rispetto del prossimo e della solidarietà con i più deboli, allora bisogna guardare con fiducia al mistero dell’”aldilà”, sia in chiave personale, sia per quanto riguarda I’intera umanità.
Gesù ha assicurato ai suoi discepoli che nella casa del Padre suo “vi sono molti posti”: egli è andato a prepararli per prenderci con sé, perché “siamo anche noi dove è lui”. E ha detto che «verranno da oriente e da occidente, da settentrione e da mezzogiorno e siederanno a mensa nel regno di Dio » perché il progetto di Dio è proprio quello di «radunare tutti i popoli e tutte le lingue » per contemplare la sua gloria e partecipare della sua vita e della sua gioia.
ATTO PENITENZIALE
Signore, tu ci correggi con forza e ci perdoni quando sbagliamo.
Kyrie, eleison.
Kyrie, eleison.
Cristo, tu ci doni la pace e la gioia interiore nello Spirito Santo.
Christe, eleison.
Christe, eleison.
Signore, tu ci rinfranchi le ginocchia infiacchite e le mani inerti.
Kyrie, eleison.
Kyrie, eleison.
Preghiera dei fedeli
Ad ogni invocazione rispondiamo:
Santifica il tuo popolo, Signore.
Per tutti gli uomini che non hanno trovato la strada giusta della loro salvezza, preghiamo.
Per i giovani, affinchè non sprechino le loro energie e le loro speranze, ma le pongano a servizio di tutti, preghiamo.
Perchè la chiesa abbia sempre braccia e cuore adatte ad accogliere tutti, ad amare tutti, preghiamo.
Per coloro che cercano Dio, affinchè si lascino da Dio trovare così da vivere nella sua fiducia e nel suo amore, preghiamo.
Per tutti coloro che percorrono le assolate strade del mondo perchè abbiano prudenza e pazienza così da non essere causa di incidenti, preghiamo.