lettera-domenica-12-Nov-2023
SOTTO LO SGUARDO DI DIO
Ai nostri giorni – salvo alcuni gruppi un po’ “esaltati” – le preoccupazioni circa il futuro del mondo e la sua eventuale “fine” non appaiono più collegate a tematiche di ordine religioso, ma caso mai a considerazioni di ordine politico e scientifico, quali i rischi di guerra nucleare o di irreversibile degrado ecologico del pianeta Terra.
Rimane però per tutti un’altra scadenza assolutamente certa, per quanto incerta ne sia I’ora e il giorno: quella della morte. Il mondo potrà durare forse ancora molti secoli; noi (ognuno di noi) certamente no: al massimo ancora un po’ di anni. Ed è probabilmente in questa prospettiva che noi possiamo sentirci più direttamente toccati dalla parabola del Vangelo. Volere o no, quello della morte sarà il momento del bilancio consuntivo finale della nostra esistenza: inutile, cercare scappatoie nelle fantasie della “reincarnazione” o cose simili.
A questo punto appare logico il discorso sulla saggezza o sapienza che non consiste nel sapere o nel saper fare tante cose, ma piuttosto nel saper vivere; e aggiungiamo pure, di conseguenza, nel saper morire.
In che cosa consiste questa saggezza? Le risposte vecchie e nuove che si trovano nella storia del pensiero, del costume e delle varie civiltà umane appaiono le più diverse e contraddittorie fra di loro.
E allora l’invito alla vigilanza e alla saggezza, che ci viene dal Vangelo, può essere tradotto nell’invito a ricordarci di Dio e a osservare la parola del Signore ogni giorno e ogni momento, per essere sempre pronti all’incontro con Cristo. E la parabola stessa può essere riletta in trasparenza più o meno in questi termini: Il regno dei cieli è simile a tanti cristiani che hanno ricevuto l’invito della fede. Ma alcuni sono stolti: si accontentano del nome cristiano. Altri sono saggi: non si accontentano di sentire il vangelo in chiesa, ma si preoccupano soprattutto di praticarlo.
ATTO PENITENZIALE
Signore, che ci inviti nel tuo regno per sedere al banchetto celeste,
Kyrie, eleison.
Kyrie, eleison.
Cristo, che ci liberi con la tua parola dall’ignoranza e dalla spensieratezza,
Christe, eleison.
Christe, eleison.
Signore, che infondi la sapienza che ci fa vigilanti e solerti,
Kyrie, eleison.
Kyrie, eleison.
Preghiera dei fedeli
Preghiamo dicendo
Ascoltaci Signore
Signore, la tua Chiesa ha ricevuto la fiamma della fede, rendila accesa, così che la tua luce possa essere sempre posta in alto ad illuminare gli uomini, le società, i popoli e le culture, preghiamo.
Signore, la tua Chiesa custodisce il dono dello Spirito che viene dall’alto; poni nel cuore di ogni credente il desiderio vivo di ricercare sempre più la sapienza e di condividerla con tutti, così che possa ispirare la mentalità e la sensibilità della gente, preghiamo.
Signore, la tua Chiesa è come una sentinella che annuncia il mattino; àprile gli occhi ed il cuore, così che riconosca sempre con gioia la tua presenza in mezzo a noi, preghiamo.
Signore, la Chiesa è chiamata a testimoniare al mondo che ogni croce ed ogni morte hanno come epilogo la risurrezione; dona a chi soffre il conforto della speranza, dona a chi muore la certezza della vita eterna, dona a noi tutti la grazia di essere segno vivente delle tue promesse, preghiamo.
Signore, la tua Chiesa di Pontassieve è chiamata, anche con la riapertura del cinema, ad essere segno di speranza per la popolazione del territorio; donale di saper riconoscere e accogliere il dono di Dio scritto nel cuore di ogni uomo, preghiamo.
Vita della Comunità
- Domenica 12 Novembre
Inaugurazione del “Teatro Cinema Italia”
ore 15:00
La benedizione sarà impartita dal nostro arcivescovo
Giuseppe card. Betori.
Sarà poi possibile visitare la struttura in maniera guidata. - Domenica 26 novembre
FESTA DELLA FAMIGLIA
San Giovanni Gualberto
ore 11:30
Si celebrano gli anniversari di matrimonio:
60°- 50°- 40°- 25°- 10° e 1°
E’ necessario segnalare la propria partecipazione in sacrestia.
Chi è a conoscenza di un anniversario può riferire in sacrestia. - Il padre di Don Febin è venuto a mancare. Ci uniamo nella preghiera al suo
dolore e a quello della sua famiglia.